scrotoclasta
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Topic: Fiat 128 Sport Postato: 11 Apr 2016 alle 14:49
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Ieri, durante il "raduno birraiolo"General Lee" (corretta definizione di Dangerfield).....
Queste le note dedicate al piccolo copuè da Wikipedia...
Il contesto Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, continuavano ad essere gradite dal pubblico le coupé derivate dalle piccole e medie berline di grande produzione. La FIAT aveva riscosso un consistente successo di vendite con la "850 Coupé", ma si trovava ora in difficoltà, non avendo un valido modello sportivo da proporre quale alternativa economica alle costose "124 Sport Coupé", "Giulia GT" e "Fulvia Coupé" che, in quegli anni, rappresentavano l'eccellenza nel settore di mercato.
Inoltre, importanti case come Ford, Opel e Renault, avevano iniziato a proporre modelli coupé dall'aspetto aggressivo e dal temperamento turistico che, pur non raggiungendo prestazioni paragonabili alle blasonate Alfa Romeo e Lancia, si rivolgevano ad una fascia di utenza disposta ad accontentarsi di prestazioni ridotte, ma compensate da ridotti costi d'acquisto e d'utilizzo e da una abitabilità sufficiente per quattro persone.
L'immissione sul mercato, in rapidissima serie, della "Capri", della "Manta" e delle Renault 15 e 17 ed il loro immediato successo, anche in Italia, costrinsero la Fiat a rompere gli indugi e proporre, nel 1971, la propria interpretazione di quella che allora veniva definita la "sportiva di famiglia", presentando i modelli "128 Rally" e "128 Coupé".
Il ritorno commerciale della "128 Coupé" non può dirsi fallimentare, ma fu certo inferiore alle aspettative della Casa che, peraltro, trovava una forte concorrenza interna dovuta all'enorme successo della sportiva "Autobianchi A112 Abarth", di gran moda tra i giovani.
Per trovare un rilancio della vettura, nel 1974, la Fiat apportò coraggiose modifiche inserendo un innovativo portellone posteriore. L'aggiornamento portò alla presentazione della "128 Coupé 3P". Se il modello precedente non aveva soddisfatto appieno le previsioni di vendita, quest'ultima versione fu un vero tonfo commerciale, pur raccogliendo qualche tiepido consenso sui mercati esteri.
La produzione cessò nel 1978, mettendo la parola fine ad una buona prova di tecnologia costruttiva, ma troppo in ritardo sulla moda delle piccole coupé degli anni sessanta e troppo in anticipo sulla moda delle sportive con portellone posteriore degli anni ottanta, inaugurata dalla Volvo 480 ES. Occorrerà aspettare quasi vent'anni prima di ritrovare nel listino Fiat un'altra coupé.
La 128 Coupé Pur se derivata dalla "128 berlina", occorre dire che per la nuova coupé i progettisti Fiat eseguirono un tale stravolgimento strutturale che risulta difficile trovare dei punti di contatto tra le due vetture. A cominciare dal pianale, il cui passo è ridotto di ben 22 cm e dotato di un telaio perimetrale suppletivo, per irrigidire la struttura e migliorare la distribuzione dei pesi. La grande attenzione alla tenuta di strada è testimoniata anche dalle sospensioni di tipo sportivo, completamente ridisegnate per questo modello.
Due le motorizzazioni offerte: il 1.116 cm³ a corsa corta della berlina, opportunamente potenziato a 64 CV adotta un carburatore doppio corpo con l'apertura differenziata delle farfalle ed una fasatura anticipata dell'albero a camme, o il 1.290 cm³, realizzato mediante un semplice aumento dell'alesaggio, che sviluppa 75 CV di potenza massima. Il medesimo propulsore, depotenziato di 8 CV, veniva anche montato sulla "128 Rally".
La carrozzeria è piuttosto squadrata, così come imponevano i canoni stilistici dell'epoca, con un rialzo al retrotreno decisamente elegante che, tuttavia, non riscontrò grande favore nel pubblico. L'abitabilità, nonostante il passo contenuto, è paragonabile alle altre coupé presenti sul mercato all'epoca e molto buona (320 dmc) è la capienza del bagagliaio.
Notevoli i tempi d'accelerazione e le velocità massime raggiungibili (156 km/h per la "1100" e 164 km/h per la "1300"), anche se i lunghi percorsi autostradali non esaltano appieno le doti della vettura, a causa della rumorosità dovuta all'assenza della 5ª marcia. Dotata di un efficiente impianto frenante, la "128 Coupé" si trova a proprio agio sui percorsi misti e di montagna, dove il peso limitato ed il passo ridotto consentono un'agilità di guida che poche concorrenti dell'epoca possono vantare. Il tutto con una sorprendente parsimonia nei consumi che, per la versione "1100", risultano sensibilmente inferiori rispetto al corrispondente modello berlina, nonostante l'aumento di potenza e di prestazioni. Non altrettanto riuscita, sotto il profilo dei consumi, risulta la versione "1300".
I due allestimenti in cui era disponibile la vettura differiscono, all'esterno, soprattutto nel tipo di ruote e nella calandra di diverso disegno, a due fari rettangolari per la "S" (Sport) ed a quattro fari tondi per la "SL" (Sport Lusso). Gli interni della "SL" sono maggiormente rifiniti, con sedili più soffici e regolabili, plancia e volante imbottiti, tunnel centrale con portaoggetti e strumentazione completa di contagiri elettronico e termometro dell'acqua.
Nel 1971 le quattro versioni della nuova Fiat coupé vennero messe in vendita con questi prezzi di listino, franco filiale: 128 Coupé S 1100 - Lire 1.300.000 128 Coupé SL 1100 - Lire 1.390.000 128 Coupé S 1300 - Lire 1.360.000 128 Coupé SL 1300 - Lire 1.450.000
Le vetture potevano essere dotate di una piccola serie di accessori a pagamento: Antifurto - Lire 7.000 Lunotto termico - Lire 10.000 Lunotto termico e cristalli atermici - Lire 21.000 Ruote in lega di magnesio - Lire 50.000
Otto erano i colori disponibili (bianco, rosso arancio, grigio chiaro, giallo positano, giallo primula, verde, blu Francia, blu scuro), nessuno dei quali metallizzato.
Modificato da tipiaraldici - 11 Apr 2016 alle 21:36
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il tritaradici nazionale e la sua monella
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