FORD GT40
Una supercar firmata Ford? I meno giovani sono rimasti forse un po’ sorpresi dalla presentazione della nuova Ford GT al NAIAS di Detroit. Certo, il recente “effetto Mustang” ha proposto loro un’immagine molto differente della marca che produce Fiesta e Focus, ma per alcuni di loro hanno probabilmente storto il naso vedendo che la Casa americana ha avuto, per così dire, l’ardire di realizzare una vera supercar. Eppure la Ford GT è proprio questo, una vera supercar e - per chi lo avesse dimenticato – è figlia di una grande tradizione.
La sua storia risale ad oltre mezzo secolo fa, all’inizio degli Anni Sessanta, quando Henry Ford II, all’epoca presidente della omonima industria automobilistica, favorevolmente impressionato dalla pubblicità che costruttori come Ferrari, Porsche, Jaguar e Aston Martin ricevevano dalla loro partecipazione alle corse automobilistiche, decise che anche la sua azienda si sarebbe dovuta confrontare con la concorrenza sui campi di gara. Dopo aver tentato senza successo di acquistare la Ferrari, appoggiò la partecipazione delle Ford Cobra di Carroll Shelby nelle gare granturismo e soprattutto la realizzazione, in collaborazione con la Lola di Eric Broadley, di una vettura sport in grado di competere nelle grandi gare di durata. Iniziava così la leggendaria sfida Ferrari-Ford.
Alla 1000 Chilometri del Nurburgring dell’Aprile 1964 debuttò la prima Ford GT cui fece seguito l’anno seguente la leggendaria GT 40 - dal numero dell’altezza della vettura misurata in pollici (40 ovvero poco più di un metro) al parabrezza come richiesto dal regolamento sportivo dell’epoca – con la quale arrivarono le prime grandi affermazioni internazionali nelle gare di Daytona e di Sebring. L’adozione di un V8 di cilindrata maggiorata da 4.700 a 7.000 cc portò invece, nel 1966, la prima di quattro vittorie Ford consecutive alla 24 Ore di Le Mans che proiettarono definitivamente il nome della Casa americana nella storia dell’automobilismo sportivo.
Henry Ford II aveva centrato il suo obiettivo. Agli occhi degli appassionai dell’epoca, siamo nella seconda metà degli Anni Sessanta, la Ford era la marca estera sportiva per eccellenza. Oltre alle GT 40 nelle gare di durata, c’erano infatti anche le Cortina Lotus in quelle per vetture turismo, i motori Cosworth su quasi ogni genere di monoposto, da quelle di F2 e F3 a quelle di Indianapolis, dove nel 1965 con Jim Clark conquistò il primo di una lunga serie di successi Ford, ed ovviamente in Formula 1 dove il Ford-Cosworth DFV V8 divenne a partire dal 1967 il motore più vittorioso della categoria.
Il motore di tutto questo enorme movimento sportivo era però proprio lei, la Ford GT. Difficile immaginare che Ford avrebbe investito tante energie nelle competizioni se la GT non avesse avuto il successo che ha avuto. Ormai tecnicamente superata rispetto alle più moderne Porsche 917 e Ferrari 512, all’inizio del nuovo decennio la Ford GT 40 uscì dalla scena delle competizioni, ma non dal cuore degli appassionati e della Casa americana che non dimenticò mai la sua “stella” e quanto di buono le aveva portato.
Dopo averne realizzato alcune affascinanti repliche utilizzabili su strada, ne ha tenuto vivo il ricordo con alcune concept car - come la GT 90 del 1995 e la GT 40 Concept del 2002, altrimenti nota come GT 43 per via della sua altezza - che hanno fatto il giro dei grandi saloni internazionali. Nel 2003 in occasione del centenario della Casa americana furono inoltre presentati tre prototipi, ispirati anch’essi alla GT 40, dei quali l’anno seguente fu avviata una piccola produzione. Pur non essendo concepita per le competizioni, questa nuova GT ha partecipato in differenti configurazioni a gare valevoli per i campionati europei ed mondiali per vetture granturismo ed alle edizioni 2010-2011 della 24 Ore di Le Mans
Modificato da tipiaraldici - 16 Gen 2015 alle 13:01