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Auguri da un tardivo digitale (di ilvo diamanti)

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Topic: Auguri da un tardivo digitale (di ilvo diamanti)
Postato da: tipiaraldici
soggetto: Auguri da un tardivo digitale (di ilvo diamanti)
Postato in data: 03 Gen 2012 alle 16:23
Questo articolo è apparso oggi a firma di Ilvo Diamanti, sul quotidiano "La Repubblica".
 
lo condivido dalla prima all'ultima riga e, sperando che l'autore non si "lusinghi" troppo, lo sottopongo al vostro giudizio:
 
Tanti auguri da un "tardivo digitale"
Durante queste festività ho ricevuto meno messaggi augurali, rispetto agli ultimi anni. Quasi metà, in confronto all'anno scorso. Alla ricerca di spiegazioni accettabili, ho escluso subito che possa trattarsi di ragioni che mi riguardano direttamente. La mia rete di relazioni  -  pubbliche e private  -  è la stessa degli ultimi anni.

Ho pensato, allora, che si stia consumando, rapidamente, la "fine degli auguri". Coerente con la nostra era secolarizzata, senza santi e senza sacro. Ma si tratta di una tendenza in atto da tempo. Perché mai dovrebbe produrre questi effetti proprio ora? Stessa obiezione all'ipotesi che il rito degli "auguri" sia frustrato dalla paura del futuro. L'anno appena iniziato, d'altronde, non promette niente di buono: Ma lo scenario degli ultimi due anni non era molto più rassicurante. E allora perché questo calo improvviso?

Ho trovato una spiegazione più plausibile guardando chi mi sta intorno, per primi i miei figli, "nativi digitali". Protesi a tempo pieno sul loro smartphone. Da ciò l'idea. Che il problema non sia il clima del tempo, sempre più cupo. Né l'esaurirsi della mia, personale, rete di relazioni. Ma il "medium". Il canale attraverso cui corrono gli auguri.

Non mi riferisco agli auguri per via postale. Ormai sono quasi estinti. Li inviano, perlopiù, soggetti e figure istituzionali. Oltre a qualche persona che dà ancora significato e importanza al messaggio scritto e
firmato "a mano". O, ancora, li inviano gli amici artisti, che incidono e imprimono carte raffinate, in poche copie numerate. In effetti, io li apprezzo entrambi. Molto. (Anche se, per pigrizia o per mancanza di tempo, spesso non riesco a ricambiare gli auguri. Tanto meno con biglietti all'altezza.)

Ma si tratta, appunto, di residui del passato. Icone di un'epoca trascorsa, riprodotte da pochi sopravvissuti. Che non si rassegnano ai linguaggi e ai media del tempo.

La gran parte degli auguri, invece, io li invio - e ricevo - via sms ed email. E sconto i problemi, che ho segnalato in altre occasioni. Gli auguri via email sono standardizzati, visto che vengono inviati a mailing list ampie e spesso indifferenziate. Dove coabitano persone affini e diverse. Così, paghi uno e compri 10, 100, 1000. È un meccanismo a palla di neve, che si srotola e rotola. A valanga. Perché ciascuno dei destinatari può reinviare il messaggio  -  spesso una cartolina online, rutilante di colori e di luci - a tutti. Con un clic. Così gli auguri arrivano in fretta dovunque e a chiunque. Come una circolare di servizio, un invito a dibattiti, convegni, spettacoli. In questo modo, ovviamente, si perdono le relazioni ma anche le attenzioni "personali".

Diverso è il discorso degli sms. Anch'essi strumenti standard, inviati spesso ai destinatari in agenda. Un clic e arrivi dappertutto, in un istante. Però gli sms permettono di personalizzare i messaggi  -  anche quelli standard. Basta cambiare di volta in volta il nome, nel testo augurale- Seguendo l'esempio nelle lettere "stampate", dove si scrivono "a mano" il nome del destinatario e la firma. Così l'sms diventa (quasi) equivalente a una chiamata diretta. Un messaggio "dedicato", dove c'è il "tuo" nome ("Caro Ilvo, tanti auguri..). Per chiarire che quel messaggio è destinato proprio "a te". A fine sms, la firma di chi l'ha inviato, limitata al solo nome. Così è più diretto, familiare.

Il problema è che, a volte, quel nome non richiama "una" persona nota. Magari, anzi, certamente, lo è. Si tratta di un conoscente che incontri spesso. Un compagno di viaggio o di lavoro. Ma tu hai cambiato cellulare  -  perché hai perduto quello precedente, oppure si è scassato. E non hai salvato l'agenda. Per cui non riconosci il numero. Io, comunque, mi sono trovato di fronte a 3-4 casi di "amici" ignoti. "Un abbraccio e tanti auguri. Roberto". Roberto chi? Ne conosco 5 o 6. E ancora: Filippo, Lucio, Massimo, Giorgio. Chi saranno? Certo, nel dubbio, rispondo subito: "Un affettuoso augurio anche a te, Roberto, , Luca, Paolo... carissimo. A presto. Ilvo". Però l'incertezza resta. E mi rode.

Tuttavia, quest'anno questi casi si sono rarefatti. Insieme agli auguri via sms - dimezzati. Mentre quelli via email sono quasi scomparsi. Come i biglietti postali.

Non per colpa della mia improvvisa impopolarità, né del pessimismo del tempo. Ma per cause di tipo "tecnologico". Perché le email e gli stessi sms sono metodi desueti. Invecchiati in fretta, da un giorno all'altro. Oggi si comunica con Facebook e Twitter. Che permettono di "personalizzare" i messaggi. Perché ti presenti con il tuo profilo. E puoi "postare" foto, video e impressioni da condividere con i "tuoi" amici. In diretta. Oppure "twittare" in un'agorà a cui molti, moltissimi  -  amici e non - hanno accesso immediato. Si è sempre connessi, sempre in contatto. Non c'è bisogno di auguri "dedicati" e inviati a persone specifiche. Fai gli auguri a tutti gli amici e conoscenti in una volta sola. Nella tua pagina. E gli altri ricambiano. Con lo stesso mezzo e allo stesso modo.

Si tratta di una svolta in rapida e continua progressione. Favorita e, anzi, trainata dai nuovi strumenti tecnologici di comunicazione inter-personale. Gli smartphone, i tablet che permettono di accedere direttamente alla propria pagina sui Social Network. Io dispongo di entrambi  -  tablet e smartphone. Oltre che di alcuni PC  -  desktop e portatili. Ma non utilizzo i Social Network. Non per paura o per diffidenza. Ma per prudenza. E per timore. Perché sono "cronofagi" e "cronovori". Divorano tempo. Io ne ho poco. Sempre meno. Anzi, non ne ho più. E non uso le segretarie per sbrigare la corrispondenza. Per comunicare con amici e conoscenti. Me ne occupo da solo. E quando vedo i miei figli eternamente connessi, impegnati a dialogare a tempo pieno e a flusso continuo con non so chi, di qua e di là dell'oceano, su FB, mi passa la voglia.

È certamente per questo che ho ricevuto meno auguri dell'anno scorso. Meno auguri dei miei figli. Per lo stesso motivo l'anno prossimo ne riceverò anche meno. È che sono "tecnologicamente" meno aggiornato. Anzi, attardato. Perfino arretrato. In altri termini: sono più vecchio. Destinato a invecchiare rapidamente. Perché non sono un "nativo digitale". Semmai: un "tardivo digitale". Destinato, in pochi anni, a restare escluso dal rito degli auguri. Eppure, lo confesso, l'idea non mi inquieta. E neppure mi dispiace troppo. Me ne farò una ragione.
 
Ilvo Diamanti  
 


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il tritaradici nazionale e la sua monella



Risposte:
Postato da: paolo
Postato in data: 03 Gen 2012 alle 17:38
Auguri Sergio!

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ex nc 2.0 fire 2007, brilliant black "Giubilante"; ex nbfl 1.8 2001 supreme blue "movimentoterra"
Non c'è tempo per guidare brutte auto!



Postato da: Magic80
Postato in data: 03 Gen 2012 alle 19:18
Quant'è vero...


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Magic'180 a.k.a. Marcello

NA 115 '90 "Lady"
*EX* NC 2.0 USA "Magma"
*EX* NBFL 1.8 Sport "Belva"

*Il ragazzo del muretto
*Meno magni pane più magni ciccia


Postato da: Gattapone
Postato in data: 03 Gen 2012 alle 19:55
io mi sono fatto la ragione di tante tante cose  motivo in piu, come ho sempre detto, di non avere sul mio smartphone la connessione internet.già ne uso troppo a casa-lavoro, non voglio camminare sul marciapiede, guardando gli aggiornamenti di FB et similia


Aò e poi non te lamentà TIPI. io a te l sms te l ho mandato personalizzato.........a CAPODANNO


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Beato chi non si aspetta gratitudine...perché non resterà deluso.



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